La Fontana Ferdinandea è stata eretta nel 1832 sulle basi di un’altra fontana, fatta costruire dall’Arcivescovo Sigismondo Saraceno nel 1577. Fontana “Ferdinandea” in quanto Ferdinando II, appartenente alla dinastia dei Borboni, era a capo del Regno delle Due Sicilie nel periodo storico in cui la stessa fu costruita.
Il sovraffollamento demografico verificatosi tra il XVI ed il XIX secolo diede vita a numerosi effetti a catena che portarono, tra le altre cose, a rompere il delicato equilibrio costituito dall’efficacissimo sistema di approvigionamento idrico di Matera; i materani prelevavano l’acqua dalle infinite cisterne sparse nelle case dei Sassi oppure nelle cisterne più grandi, tra tutti il Palombaro Lungo, che la fornivano a complessi abitativi più estesi. L’aumento demografico costrinse la popolazione ad allargare le proprie abitazioni e ad usare le cisterne per vivere. La diminuzione di risorse idriche rese sempre più carente l’igiene tra gli abitanti; questo aspetto, unito all’estrema povertà che caratterizzava la stragrande maggioranza dei materani, rese alto il rischio di epidemie, di cui ricordiamo soprattutto quella di peste che sterminò buona parte della popolazione intorno al XVI ed il XVII secolo.
Come già detto, durante il Regno di Federico II fu costruita una nuova fontana “al piano“, ovvero nella parte nuova della città (subito fuori i Sassi), precisamente nella centralissima piazza Vittorio Veneto; questo luogo divenne uno dei punti di riferimento di Matera. A qualsiasi ora della giornata file di materani accorrevano con grandi brocche per garantire in casa la presenza di acqua per più giorni. Gli abitanti usavano (ed usano ancora oggi) questo luogo per incontrarsi, utilizzando la tipica espressione “Ci vediamo in mezzo alla fontana“, in dialetto “‘N vdìm mjnz a la f’ntèn“. La zona in cui la fontana è stata eretta corrisponde al punto esatto in cui convogliano le acque del sottosuolo provenienti dalla collina del Castello Tramontano, detta collina di Lapillo. L’acqua, passata la fontana, proseguiva il suo corso fino ad arrivare al Palombaro Lungo, distante poche decine di metri.
La fontana ha attraversato una storia travagliata. Il 19 marzo 1949 la costruzione fu divisa in pezzi, conservati nel vicinissimo palazzo del Comune (all’epoca dei fatti il vecchio convento di Santa Lucia, in piazza Vittorio Veneto). Per ordine del Commissario Prefettizio Curione, nel 1958 per opera dell’esperto Eustachio Guanti, colui che la divise qualche anno prima, la fontana fu collocata nella parte superiore della villa comunale, in via XX Settembre. Il definitivo riposizionamento nella sua allocazione originaria è datata 7 aprile 2009, con conseguente inaugurazione l’11 aprile (ritardo dovuto al tragico terremoto in Abruzzo che costrinse il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, a rimandare la sua visita a Matera), per ordine del sindaco della città, l’onorevole Emilio Nicola Buccico. Presso la villa comunale la fontana è stata sostituita dall’opera in tufo dell’artista Pietro Gurrado dal nome “La nostra grande madre”.
Nella parte alta della fontana è presente lo stemma della città, con sopra la corona reale ed una croce. In un’area rettangolare sottostante è situata una scritta in latino che dice
“FERD II REGE FOS ET AQUAEDUCTUS HIC AERE CIUIUM CONLATO INSTAURATUS AMPLIATUSQ FUIT A.D. MDCCCXXXII CURANTE EQUITE FERD DE GEMMI PROPR AEF AC DOMIN RIDOLA SYND”
A rimarcare il luogo strategico su cui la fontana è stata ricostruita durante il Regno di Re Ferdinando II.
Fonte testo presa da: http://www.wikimatera.it/
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