Le prime ricerche di carattere archeologico condotte nell’area materana sono legate alla figura e all’attività di Domenico Ridola, medico e poi senatore materano.
Questi tra l’Ottocento e il Novecento condusse diverse campagne di scavo individuando siti archeologici che si rivelarono fondamentali per la conoscenza delle fasi di popolamento del territorio materano.
Tra le scoperte principali effettuate da Domenico Ridola vi è quella dei villaggi trincerati neolitici, chiamati così perché il nucleo abitato era delimitato da imponenti opere di recinzione. I villaggi si presentano cinti da fossati scavati che avevano una funzione di fortificazione, di difesa e di delimitazione dell’area abitata, per tali motivi Ridola li definì trincee.
Nell’area della Murgia materana sono presenti differenti esempi di villaggi trincerati che egli rinvenne nelle località di Murgecchia, Murgia Timone, Tirlecchia e Serra d’Alto.
Questa tipologia di insediamento si adattava perfettamente alle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio; le strutture abitative e di difesa sono tra di loro differenti poiché dovevano adattarsi alle esigenze di insediamento e alle reali possibilità che il terreno offriva per la stabilizzazione umana.
In questa zona le popolazioni neolitiche trovarono una situazione ottimale per dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento basando su queste attività il proprio sostentamento; si vennero così a creare le condizioni insediative, economiche e sociali che determinarono il passaggio da una situazione di nomadismo a una di stanzialità.
Fonte http://www.visitmatera.it/villaggio-neolitico-di-murgia-timone.html