La chiesa di San Pietro Barisano rappresenta un esempio emblematico delle tecniche costruttive utilizzate per la realizzazione di edifici e abitazioni nei Sassi: in essa si è ottenuta un’armoniosa integrazione tra l’ambiente interno interamente scavato nella roccia, e la facciata esterna eretta utilizzando massi di tufo.
Il nucleo originario risale all’anno 1000, in questa prima fase la chiesa era conosciuta come San Pietro in Veteribus.
La facciata, eretta nel 1755, è composta da tre portali architravati; quello centrale, il più grande, è sormontato da un elemento decorativo costituito da un rosone quadrilobato; mentre sui due laterali vi sono finestre di forma ovale.
La struttura comprende anche un campanile esterno alla chiesa che poggia su una roccia.
L’interno è diviso in 3 navate separate da possenti colonne ricavate dallo scavo, su di esse poggiano archi a tutto sesto. Nella navata di destra, in seguito a lavori di restauro, è riemerso un piccolo ambiente quasi interamente affrescato, che risale ad una ristrutturazione effettuata nel Quattrocento, in seguito fu murato e quindi utilizzato come ossario. Gli altari presenti sono tutti scavati nel tufo ad eccezione di quello maggiore di fattura settecentesca che si presenta ricoperto di legno.
Attraverso la sacrestia si accede alla cripta nella quale è stato rinvenuto un ossario che ospita nicchie destinate alla sepoltura ‘a scolare’.
Fonte testo: http://www.visitmatera.it/san-pietro-barisano.html